top of page

Estratto da "Terre d'Olio" di Fausto Borrella (Cinquesensi Editore, Lucca - Febbraio 2013): 

 

Territorio

​

I primi stanziamenti sul territorio risalgono all'epoca etrusca. Attorno al VI secolo a.C. sorse l'insediamento etrusco di Heba, poco distante dall'attuale centro abitato. Con i Romani divenne un'importante colonia ben sviluppata e fiorente di attività. Fra i primi documenti sull'esistenza di Magliano, un atto risalente all'XI secolo attesta che il possedimento era già allora appartenente ai conti Aldobrandeschi. La cinta muraria di Magliano è una delle fortificazioni più complete, con la parte sud-est di epoca medievale, voluta dai conti nel 1323 e il tratto a ovest costruito invece dai senesi nel XV secolo. Nel corso del XIV secolo fu ceduta dalla nobile famiglia alla Repubblica di Siena, che mantenne il proprio potere fino alla sua caduta nel 1555, anno in cui Magliano entrò a far parte del Granducato di Toscana di Cosimo de' Medici. Questi concesse in seguito il feudo, con il titolo di marchesato, al luogotenente generale Cornelio Bentivoglio di Ferrara, sotto il quale rimase fino al XVIII secolo.

Magliano in Toscana si trova nella parte centrale della Maremma a sud di Grosseto, in una zona collinare a nord delle colline dell'Albenga e del Fiora. Il territorio su cui si estende ha le peculiarità paesaggistiche dell'area maremmana, dall'entroterra al mare, con l'Argentario e i suoi tomboli che si intravedono di scorcio. Nell'entroterra si trovano le località di Pereta e Montiano, di origini medievali ma probabilmente già abitate in epoca etrusca, come lasciano supporre i reperti archeologici rinvenuti negli scavi dei campi di Bestiale.

Pereta è un crocchio di antiche dimore contenute entro un impianto urbano medievale, dove aleggia un'aria di tradizione popolare, tra stradine e personaggi folkloristici, i cosiddetti poeti d'ottava, che si sfidano con grande abilità nella creazione improvvisata di rime. Il luogo è famoso, inoltre, per la declamata storia d'amore tra Margherita Aldobrandeschi e Nello Pannocchieschi, citato da Dante nel Canto V del Purgatorio. 

​

 

Luoghi d'interesse


La Chiesa di San Giovanni Battista di Montiano è stata costruita in epoca medievale e ristrutturata in epoche successive. Tra le sue pareti conserva un affresco del XV secolo e un fonte battesimale del XVI secolo. La Chiesa di San Giuseppe è un edificio religioso del Cinquecento, ristrutturato nell'Ottocento e costruito probabilmente sull'antica Pieve dei Santi Stefano e Ilario.
Nelle vicinanze, la Riserva Naturalistica di Poggio Perotto, nonostante le sue origini artificiali, preserva specie originarie di flora e fauna maremmana tra le quali querce, sughere e alcuni salici che crescono molto vicini al lago. Il centro storico di Pereta è tutto cinto da mura, con una porta merlata tardo-medioevale che ne apre il passaggio e il cui lato interno, con un arco a tutto sesto sormontato da un "arcone" a forma di semicerchio, è databile intorno al Cinquecento, mentre l'esterno, di epoca antecedente, presenta particolarità tipiche dell'arte senese del Quattrocento: arco ribassato, soprarco a sesto acuto e archetti pensili sostenuti da mensole stondate. I luoghi circostanti sono ricchi di giacimenti minerari, da cui si estraevano il cinabro, utile per ottenere il mercurio, e l'antimonite, che serviva a ricavare l'antimonio.

Nella zona di Santa Maria di Borraccia è stata rinvenuta una necropoli scavata nel calcare bianco e databile tra il VII e il VI secolo a.C. Le tombe hanno un impianto fisso, costituito da un corridoio attraverso cui si accede alla camera funeraria, sempre bipartita da un setto centrale, e la porta di ingresso, a forma di arco, bloccata da una grossa pietra. Molti dei reperti, tra cui vasi e coppe in bucchero, tipica ceramica nera etrusca, sono custoditi al Museo Archeologico e d'Arte della Maremma di Grosseto. Gli scavi di Doganella-Kalousin hanno inoltre riportato alla luce un agglomerato urbano, costituito da abitazioni con vani a pianta rettangolare, che ebbe origine alla fine del VII secolo a.C.

Il Parco Regionale Della Maremma si estende lungo la costa tirrenica e tocca tre diversi comuni: Grosseto, Magliano in Toscana e Orbetello. All'interno del Parco, luogo di rifugio per molti mammiferi e di pascolo per i bovini maremmani, si trovano i siti di interesse regionale Pianure di Maremma e Dune dell'Uccellina. Nei boschi di lecci, roverelle e cerri vivono i caprioli, mentre il daino si è stanziato nella pineta, habitat più congeniale all'ampiezza delle sue corna.

​

 

bottom of page